Archivio per agosto 2007

26
Ago
07

26.08.04

Eh, caro!

ti ho sempre ricordato passando un giorno di fronte al mare, e magari amoreggiando di fronte all’Oceano Atlantico, che alla morte c’è un solo antidoto,  ma quest’anno non mi è riuscito. Anche se sono a pochi chilometri da un altro Oceano.

Succede che ieri, mentre prendevo un bus dall’Ecuador al Peru, al primo semaforo assaltano il bus, aprono il vano bagagli e si rubano la mia valigia. Poco male, un po’ di stracci sporchi e poco altro, capita di essere derubati di tanto in tanto. Li ho visti dal finestrino, sono arrivati con un grosso piede di porco, e zac, questione di un secondo. Chissá cosa pensa un ladro, forse pensa che lo sta facendo per una giustizia superiore? Che sta rubando ai ricchi di un autobus con l’aria condizionata per dare ai poveri, cioé a lui? Mah.. chissá. Chissá che cosa pensa, soprattutto, un assassino.

Perché vedi Enzo, quello che io non capisco, di tutto, è come si fa ad uccidere un uomo, non so se mi spiego. Non é che non lo capisca mai, capisco cos’e’ uno scatto d’ira primordiale, capisco la pazzia, capisco il momentaneo svanire della ragione, capisco, al limite, anche il tirannicidio degli oppressi contro l’oppressore.  Ma non capisco la forca in Texas, non capisco Giordano Bruno a Campo dei Fiori, non capisco Cristo in croce, non capisco la reason d’état, non capisco Radio Mille Colline, non capisco la strage di Bologna, non capisco chi si fa saltare in aria a una fermata del bus, o in un mercato, non capisco i tuoi assassini, e tutti gli altri.  

Forse non c’è niente da capire naturalmente, il male esiste, e non è una novitá, e forse era anche quello che tu volevi vedere, no? Chissá se hai capito tu, all’ultimo secondo. 

Il fato anche esiste, e so che spara a casaccio, anche se ancora porto dentro di me l’ombra di essere tra i tanti che invece di dirti “ndo cazzo vai brutto scemo?” ti ha detto “buone vacanze, torna presto” e ti ho dato anche un paio di numeri di telefono che, sfortunatamente, ti sono stati utilissimi per trovarti esattamente al posto sbagliato nel momento sbagliato, mentre il conducente ubriaco del camion invadeva la tua corsia e tu non potevi far altro che guardarlo negli occhi un momento, prima che il tempo si fermasse e tutto, forse, ricominciasse nuovamente.

Giodi

21
Ago
07

Benvenuto in Ecuador

cosi’ mi dice il poliziotto alla dogana quando mi mette il visto, e io rimango un po’ stralunato un po’ dal fuso orario e un po’ dal fatto che un doganiere mi dica “benvenuto”. Mai successo prima.

Dopo un giro di peppe guayaquil – quito e di nuovo a guayaquil, tanto per vedermi meglio le ande dall’aereo, arrivo in questa strana città acquatica, grande e confusionaria, colorata e sembra allegra. Dopo un ottimo pranzo a un dollaro e mezzo e una pessima cena a dieci volte il prezzo del pranzo, sono un po’ triste in albergo da solo, quando sento musica e voci venire giu’ dalla strada!

Sono i ragazzi del festival internazionale del coro che tornano dal loro primo concerto allegrissimi!
ho trovato cosa fare domani sera…




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